Oltre le Etichette: La Complessità delle Demenze e il Benessere della Persona

Questo articolo promuove un approccio centrato sulla persona nelle cure della demenza, enfatizzando l'importanza di trattare l'individuo al di là della sua diagnosi.

PSICOEDUCAZIONEDEMENZA

Elisa Pini

5/8/20241 min read

Le demenze, un universo complesso di disturbi cognitivi e comportamentali, possono essere una sfida sia per coloro che ne sono affetti sia per i loro caregiver. Spesso, nel tentativo di comprendere e gestire queste condizioni complesse, si può cadere nella “trappola delle etichette diagnostiche”, cercando di categorizzare e classificare ogni sintomo e segno, rischiando di perdere di vista l’unicità della persona che si cela oltre la diagnosi. Questo approccio, sebbene possa sembrare utile ed appaia per certi versi rassicurante, può avere conseguenze negative, soprattutto sul benessere del paziente e del caregiver.

Le etichette diagnostiche come: "Alzheimer", "Demenza vascolare", "Demenza a corpi di Lewy", “Demenza frontotemporale” sono strumenti utili per le diverse figure professionali che gravitano attorno al paziente allo scopo di comunicare e scambiarsi in modo rapido ed efficiente informazioni. Tuttavia, è importante ricordare che queste etichette sono solo semplificazioni della complessità della condizione e della persona che ne è affetta.

Il rischio di rincorrere a tutti i costi un'etichetta diagnostica può essere particolarmente deleterio poiché tende a ridurre la persona affetta da demenza ad una serie di sintomi e segni, trascurando la sua singolarità e unicità. Ogni individuo affetto da demenza è unico, con una storia di vita personale, una personalità, un’identità e delle esigenze specifiche che vanno ben oltre l'etichetta diagnostica assegnata.

È fondamentale comprendere che la demenza è molto più di una semplice etichetta diagnostica. Ogni individuo che ne è affetto merita un approccio individualizzato e centrato sulla persona, che tenga conto non solo dei sintomi correlabili alla malattia, ma anche delle sue esigenze emotive, sociali, identitarie e spirituali.

In conclusione, mentre è importante ricevere una corretta diagnosi per guidare il trattamento e la gestione del paziente, è altrettanto importante guardare oltre le etichette diagnostiche e riconoscere la complessità e l'unicità di ogni persona affetta da questa condizione. Solo adottando un approccio olistico e centrato sulla persona possiamo garantirne il benessere ottimale.